Giovedì 8 maggio 2024 h19 @ LOA Acrobax avrà luogo la prima assemblea pubblica di Gancio de Roma, Agenda condivisa della Roma ribelle e autogestita, è un luogo virtuale autonomo dove inserire e ritrovare eventi e appuntamenti militanti di Roma e territori limitrofi.
Scopo dell'assemblea è immaginare il funzionamento collettivo di uno strumento che per sua natura ha un pannello Admin, ovvero un approccio top-down. In altre parole, come rendere fluido, chiaro e autotutelato un meccanismo corale che permetta di comunicare alla città e ai territori limitrofi appuntamenti ed incontri che facciamo per esistere e resistere, riconoscerci e immaginare nuovi orizzonti.
L'agenda è basata sul software Open Source Gancio e non si appoggia o dipende da nessuna piattaforma proprietaria.
Come spesso accade, l'infrastruttura e il software sono degli aspetti complessi ma risolvibili grazie alla comunità hacker internazionalista che si e' creata attorno a questo progetto e altri simili.
Quanto è successo dopo l'elezione di Trump alla presidenza degli USA ha svelato ciò che sono i proprietari delle grandi aziende tecnologiche nord americane: un gruppo di tecnocrati che vogliono eliminare qualsiasi vincolo che impedisca loro di fare profitti sfruttando le persone. Se vuoi la versone lunga di questa storia leggi tutti i bro del presidente. Lo fanno con tutti i mezzi a loro disposizione comprese le piattaforme social. Qui puoi approfondire perché conviene abbandonare le piattaforme delle Big Tech.
Spesso la domanda che ci si pone è: ma come si fa ad abbandonare le piattaforme delle Big tech? Come quasi sempre accade, non è un problema tecnico, poiché le alternative tecniche esistono. Come (quasi) sempre accade, il problema è di decidere di fare il passo, accettare la possibilità che a volte i software liberi funzionino in maniera diversa ed abituarsi al cambiamento. Capita la stessa cosa anche quando si cambia l'automobile, o ci si trasferisce, o si cambia un elettrodomestico.
Ho scritto un'elenco di possibili alternative ai software delle grandi imprese USA per le nostre attività in rete. Non è un elenco completo ed è in aggiornamento. Si tratta per lo più di software liberi, tendenzialmente conviviali, che consentono vari gradi di libertà, controllo e modifica.
Il 10 settembre 2024 sulla piattaforma statunitense change.org è stata pubblicata la petizione “Stop smartphone e social sotto i 16 e 14 anni: ogni tecnologia ha il suo giusto tempo”:
L’appello è promosso da Daniele Novara, pedagogista e counselor – direttore del CPPP e Alberto Pellai, medico e psicoterapeuta, a cui si sono unite quasi centomila adesioni in pochi mesi. Il cuore dell’appello è questo:
“Chiediamo quindi al Governo italiano di impegnarsi per far sì che nessuno dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze possa possedere uno smartphone personale prima dei 14 anni e che non si possa avere un profilo sui social media prima dei 16. Aiutiamo le nuove generazioni.”
"Mi è stato chiesto un parere in merito perché con le colleghe di C.I.R.C.E. – circex.org lavoriamo sulla promozione di tecnologie conviviali, tramite il metodo della pedagogia hacker. Siamo amanti delle tecnologie, anche di quelle digitali. Ma non di tutte, anzi: consideriamo deleteri la maggior parte dei sistemi oggi in uso: sistemi scientemente progettati, costruiti e continuamente perfezionati per generare comportamenti di autoabuso. Sofferenze psicologiche e sociali sono quindi sempre più diffuse non per una qualche mancanza da parte degli utenti, incapaci di “usare bene” tecnologie sofisticate, ma per via del design tossico di quelle tecnologie."
Dedichiamo la prima ora di trasmissione a commentare le "ultime" uscite dei vari social media e dei loro proprietari, uscite che ci confermano il loro orientamento destrorso (da ben prima dell'arrivo di Trump). Facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire come sono progettati i social media commerciali; di contro, diamo qualche spunto su come si possa approcciarsi alle tecnologie in maniera conviviale e non alienante.
Nella seconda parte, riprendiamo una vecchia puntata sulla cessione di Tim a KKR. La cessione è stata "necessaria", ci dicevano, per via dell'alto indebitamento di Tim. Ma da dove viene questo debito? Non certo dalle sue operazioni economiche reali, bensì proprio dalla privatizzazione che, a fine anni 90, avrebbe dovuto diminuire l'indebitamento dello Stato.
Commentiamo poi quel che sappiamo della vicenda Paragon, in cui i silenzi del governo confermano tutti i nostri sospetti.
Notiziole di chiusura:
Ascolta la trasmissione e i vari argomenti sul sito di Radio Onda Rossa
Cogliamo l'occasione della nascita del sito degli appuntamenti di Roma, roma.convoca.la, per parlare di Gancio. Un software progettato e realizzato con i principi delle tecnologie conviviali, distribuito con licenza libera, federato, nato dalla comunità per la comunità.
Una volta tanto vogliamo segnalare cose positive. Perché è importante che esista questo software e venga usato? Intanto perché si tratta di una possibilità concreta che associazioni, collettivi, centri sociali, smettano di pubblicare i propri appuntamenti nella pagina eventi di Facebook o su Instagram. A questo proposito, consiglio la lettura di "Perché conviene abbandonare le piattaforme delle Big Tech"
Ma c'è anche un altro motivo, forse ancor più importante. Utilizzare piattaforme basate su software libero, decentralizzate, in cui le regole d'uso non sono definite da altri fuori dalla nostra vita, ci costringe a ragionare insieme su quelle regole, cominciando a diminuire l'alienazione tecnica che fa si che venga delegato a 4 multinazionali americane la decisione su quale debba essere lo sviluppo della tecnologia digitale. Una tecnologia che permea completamente le nostre vite. Forse è il caso che a deciderne lo sviluppo siano anche le comunità che la usano.
L'adozione dal basso di piattaforme del genere necessita che siano definite delle regole comuni condivise: la policy. Che vuol dire? Si tratta di rispondere a delle domande, e rispondere insieme. Per esempio nel caso della piattaforma degli appuntamenti:
E' un processo che necessariamente porta le persone a parlarsi, a comprendersi, anche a mediare, per giungere ad una policy condivisa.
Sul sito di Gancio ci sono tutte (o quasi) le città che hanno adottato il software (non sono poche e sono in aumento)
Ci vediamo a... :)
TECNOLOGIE DEL POTERE E TECNOLOGIE CONVIVIALI. NON DIPENDE (SOLO) DA TE. Il 25 giugno 2024 alle 19 presso Vivero, luogo di quartiere a via Antonio Raimondi 37, Roma (zona pigneto)
All'interno di un ciclo di 3 appuntamenti, si svolgerà l'incontro "Tecnologie del potere e tecnologie conviviali. Non dipende (solo) da te"
Israele ha utilizzato gli algoritmi cosiddetti di Intelligenza Artificiale per selezionare e localizzare le persone da colpire deresponsabilizzando le scelte degli umani.
Quali sono le relazioni tra l'apparato militare e l'industria del digitale?
E' possibile utilizzare le tecnologie digitali delle Big tech per fini diversi da quelli per cui sono state progettate?
Esistono tecnologie conviviali progettate per un uso sociale e comunitario?
Parliamo di Lavender e degli alberi della rete a Gaza con Dario Guarascio, docente di Economia e Diritto presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma, Manolo Lupichini e Graffio
[...] Nel caso dell’istruzione e della scuola sono prioritarie da una parte la denuncia della colonizzazione messa in atto dall’oligopolio del capitalismo di piattaforma, che agisce in nome del valore economico, e dall’altra la ricerca di alleanze con tutti i soggetti che si pongano l’obiettivo di uno sviluppo umano equo, con particolare riferimento alla condivisione cooperativa e mutualistica della conoscenza.
Questo contributo vuole andare in questa direzione e si articola perciò in una pars destruens, di decostruzione del contesto attuale, e in una pars costruens, che vuole orientare su possibili alternative tecno-economiche e culturali per andare oltre il torpore e l’opposizione devitalizzata.
[...]
Pars de(co)struens
Il periodo del distanziamento delle pratiche didattiche, iniziato nel marzo 2020, ha definitivamente consegnato all’infrastruttura e alla cultura delle piattaforme del capitalismo digitale un’istruzione che già da tempo le aveva privilegiate sia sul piano dell’apprendimento, nella definizione dei canoni tematici STEM, sia con le proprie decisioni in merito alle opzioni logistiche. In gran parte del mondo occidentale i CEO di GAFAM sono stati poi i super-eroi virtuali che hanno permesso con la fornitura dei propri dispositivi il parziale salvataggio della scolarizzazione, ridotta in un angolo dall’emergenza sanitaria...
[...]
Pars costruens
A volerle vedere e volendo impegnarsi a praticarle, vi sono invece alternative in termini sia di prospettiva politico-culturale sia di dispositivi e di pratiche. Mi riferisco alle tecnologie conviviali, il cui scopo sono condivisione paritaria della conoscenza, sviluppo umano equo, cooperazione non competitiva, mutualismo, sostenibilità economica e ambientale, rinnovamento.
[...]
MERCOLEDÌ 17 APRILE 2024 ore 19, AvANa, Forte Infoshop & Sala da tè inTHErferenze presentano: Tecnologie Conviviali di Carlo Milani
Le macchine digitali con cui conviviamo dicono molto del modo in cui trattiamo noi stessi e il mondo, mettendoci di fronte alle nostre contraddizioni.
Il libro di Carlo Milani, "Tecnologie Conviviali" propone scenari inediti in cui possiamo non solo immaginare ma anche costruire concretamente relazioni diverse, prive delle gigantesche asimmetrie di potere che connotano oggi il rapporto tra umani e macchine.
In questo radicale ripensamento del nostro rapporto con la tecnologia, che non a caso riecheggia le tesi di Ivan Illich, adeguandole però al mondo digitale, Milani ci invita a instaurare una diversa relazione con quegli «esseri tecnici» – elettrodomestici, computer, robot industriali… – che ormai vivono con noi, rendendoci apparentemente sempre più potenti (e di fatto sempre più subordinati). E lo fa puntando l'attenzione su quelle gerarchie oppressive, tipiche delle nostre società, che si replicano anche nelle relazioni fra umani e macchine, producendo una tecnoburocrazia che intende comandare e governare le macchine proprio come comanda e governa gli umani. Eppure, ci dice Milani, un'altra evoluzione è ancora possibile. Se infatti l'attuale sistema tecnoburocratico poggia su scelte quotidiane di delega, sottomissione e conformismo, l'attitudine hacker rappresenta lo sguardo curioso di chi è alla ricerca di un uso conviviale delle macchine. Un approccio capace di riconfigurare la nostra visione tecnosociale, affrancandola dal rapporto comando/obbedienza proprio dell'immaginario gerarchico.
Carlo Milani è saggista, traduttore e ricercatore associato presso l'ERTIM-INALCO di Parigi. Insegna Genealogia delle fonti digitali in vari licei e università tra Parigi, St. Gallen, Roma, Bologna, Parma e Bergamo, ed è membro del gruppo C.I.R.C.E. (circex.org), per il quale tiene conferenze e corsi di formazione basati sulla pedagogia hacker. All'attività editoriale, di insegnamento e di ricerca affianca quella di informatico con alekos.net. Fino al 2018 ha pubblicato saggi sulla Rete e le tecnologie digitali sotto l'eteronimo collettivo di Ippolita, in particolare: Open non è free (Elèuthera, 2005), Luci e ombre di Google (Feltrinelli, 2007), Nell'acquario di Facebook, l'irresistibile ascesa dell'anarcocapitalismo (Ledizioni, 2012), La rete è libera e democratica… Falso! (Laterza, 2014), Tecnologie del dominio (Meltemi, 2017).
Link al libro: https://www.eleuthera.it/scheda_libro.php?idlib=560
Educare alle tecnologie conviviali contro l’omologazione e l’alienazione della tecnica.
"Quelle tra esseri umani e smartphones sono interazioni all’insegna dell’iterazione, cioè della ripetizione di azioni."
Non dipende (solo) da te. Non dipende (solo) da come li usi. I social media di massa, le app più note, i siti più cliccati sono costruiti appositamente in maniera tossica. Favoriscono l’instaurarsi di dinamiche di abuso e autoabuso, stimolando in maniera incoercibile il sistema dopaminergico a prescindere dall’età, dalle competenze, dalla lingua, dal sesso, dallo status sociale degli esseri umani implicati. Non è un segreto. Da anni facciamo circolare i video della webserie “Dopamine”, disponibile sulla rete franco-tedesca Arte.
"Non tutte le tecnologie digitali sono strutturalmente tossiche. Esistono anche tecnologie informatiche conviviali, progettate non per dominare ma per convivere giocosamente, umani e macchine, insieme a tutti gli altri esseri viventi e non viventi."
Newsletter di dicembre 2023 dedicata ai consigli di lettura.
Durante le vacanze invernali si ha più tempo per dedicarsi ai propri piaceri.
In questo numero della newsletter troverete alcuni consigli di libri da leggere e/o regalare. Alcuni sono dedicati all'Intelligenza Artificiale, hype del momento, altri trattano differenti aspetti del digitale, sempre con approccio critico e spesso demistificando i luoghi comuni che ne accompagnano la narrazione.
In fondo trovate un bonus track: un libro che non riguarda il digitale, ma merita di essere letto.
Buon anno nuovo!